In questo odierno mondo iperconnesso, i social network sono sicuramente le piattaforme di interscambio più utilizzate. Oltre ad avere una buona conoscenza del loro utilizzo è però importante interrogarsi sui rischi connessi ad esse.
Che cosa sono i social network?
La nascita dei social network, reti sociali, risale agli anni novanta e vede un’importante espansione nel decennio successivo. I social network sono piattaforme digitali, tipicamente gratuite, che creano connessioni fra i propri iscritti. Queste sono fruibili tramite World Wide Web o apposite applicazioni per dispositivi mobili.
A che cosa servono i social network?
Il loro scopo è quello di facilitare la comunicazione, consentendo la condivisione veloce di contenuti digitali. In questo caso le interazioni fra persone saranno dirette ed immediate. Le quattro parole chiave dei social sono:
- Conoscenza;
- Comunicazione;
- Condivisione;
- Interazione.
Come si usano i social network?
Verrà richiesto ad ogni persona, per accedere a questi servizi, di creare una propria identità digitale, un profilo utente. Per creare il proprio profilo personale basterà inserire pochi semplici dati (nome, cognome e indirizzo email privato). A questo punto inizierà la vera e propria interazione, che consentirà di costruire una rete di conoscenze virtuali, una rete di contatti.
Perché l’utilizzo dei social ha riscontrato una così elevata crescita?
La conoscenza è la base e lo scopo di qualsiasi piattaforma social, poiché permette di connettere contemporaneamente persone di tutto il mondo.
Esistono svariati motivi per cui le persone usano il social:
- Entrare in contatto con persone, realtà e culture diverse;
- Svagarsi ed estraniarsi da un mondo reale non sempre roseo;
- Scopi lavorativi o benefici.
Dopo aver identificato vari motivi di utilizzo dei social possiamo ben immaginare che il loro impiego non sia riservato ai privati cittadini. I social sono utilizzati ormai anche da aziende ed istituzioni statali. Qui vengono impiegati per raggiungere un sempre maggiore parterre di possibili elettori e acquirenti.
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio
In questo mondo di interazioni virtuali dobbiamo fare però attenzione a tre aspetti:
- Privacy: i social creano una “vetrina dell’immagine”. In essa ogni utente può condivide le proprie passioni ed interessi entrando a contatto con coloro che le condividono. Attenzione però al non esagerare nel condividere esageratamente informazioni personali.
- Filtro: spesso il social tende ad essere percepito come qualcosa distinto dalla realtà. In questo senso lo stare dietro ad uno schermo durante l’utilizzo crea un filtro. A volte ci si dimentica che dietro ad ogni profilo digitale vi è una persona vera.
- Informazione: in questa realtà virtuale l’informazione viaggia velocissima ed acquista credibilità tramite la condivisione. Questo è un problema poiché spesso crea accese discussioni basate su informazioni inesatte.
I pericoli dei social
Da questi tre fondamentali aspetti possiamo evincere diversi pericoli che nascono da un inattento, disinformato ed eccessivo uso dei social:
- Dipendenza da “like”: il social è orami diventato un metodo di identificazione e creazione di autostima. I likes, i messaggi, le richieste di amicizia sono così fondamentali da creare un’inspiegabile euforia nel destinatario. Nello stesso tempo la disconnessione e l’esclusione può creare malessere, come se si rinunciasse ad una cosa importante.
- Il cyber mobbing e lo stalking: sono corrispettivi digitali di problemi reali. Questi si manifestano solitamente con minacce di violenza, maldicenze ed insulti o pubblicazioni di contenuti intimi. La miglior strategia per proteggersi sarebbe rendere pubblici meno dati personali possibili.
- Il pericolo del trattamento dei dati: quello a cui non tutti pensano è che chi naviga in rete lascia sempre delle tracce. Questi dati vengono forniti di conseguenza ai giganti della Silicon Valley che ne creano dossier digitali vendibili ai propri partner. Il rischio è che questi dati finiscano nelle mani sbagliate (hacker, cyber criminali, falsari di dati, social engineer, ecc.).
- Il mondo social resta un mondo reale: avere profili con gaffe, figuracce e cose inadatte può avere ripercussioni sul quotidiano. Il 75% dei responsabili del personale delle aziende si affidano alle piattaforme per farsi una prima idea sui candidati. Alcune informazioni possono essere usate per ricatti e diffamazione. Certamente le piattaforme hanno regole per la cancellazione dei contenuti inadeguati, ma non sempre questi interventi sono immediati.
- Creazione di problemi sul piano emotivo e sociale: sia per gli adolescenti che per gli adulti. L’utilizzo sbagliato e sofferto dei social crea centinaia di casi di solitudine, ansia, problemi di autostima, bulimia, anoressia e depressione.
Lati positivi dell’utilizzo dei social network
Il social non presenta solo pericoli ed insidie. Una connessione istantanea può anche facilitare alcuni aspetti del quotidiano se usata consapevolmente e criticamente.
La connessione a queste piattaforme rappresenta per i loro utenti la possibilità di accedere a qualsiasi informazione, aumentando o ristrutturando la propria conoscenza. Le nuove conoscenze acquisite vengono così elaborate, costruite, prodotte e diffuse tramite la condivisione. Le nuove tecnologie dell’informazione velocizzano ed ottimizzano questo processo. La rete non è uno luogo fisico e situato, ma è ovunque. Questo luogo permette di comunicare con sconosciuti, instaurando diversi tipi di relazione e di sentirsi parte di una stessa collettività.
Educare e formare gli individui a essere buoni utenti digitali
I problemi causati dai social sono innegabili, ma forse basterebbe un po’ più di educazione digitale per far si che essi diventino sempre meno pericolosi.
Da 599 Europa pensiamo che l’utilizzo consapevole dei social (come Facebook e Instagram) sia un ottimo metodo di comunicazione e divulgazione. La nostra struttura nasce però come luogo di incontro e collettività. Per questo motivo offriamo postazioni di coworking e sale comuni dove poter lavorare, ma anche incontrarsi e creare nuove reti relazionali.